10 Giorni Senza Mamma

Hello world,

ancora una volta serata al cinema e non poteva non essere in compagnia di un film italiano visto che, in questa settimana, sono ben 3 le pellicole nostrane da tenere d’occhio. Una è questa, 10 Giorni Senza Mamma, la seconda è Copperman, il prossimo che andrò a vedere, e il terzo Il Primo Re, troppo cruento e tetro per colei che mi accompagna in queste serate e che quindi forse vedrò più in là, sempre se ne avrò il tempo.

Ma veniamo a 10 Giorni Senza Mamma.

Bella commedia di Alessandro Genovesi con Fabio De Luigi e Valentina Lodovini. I trailer avevano già stuzzicato la mia mente ma è riuscito a sorprendermi molto più di quel che pensassi. Mi ha strappato tante, tantissime risate e una mi ha davvero piegato in due sulla poltrona. Lo dico subito: tutti i fan di Fabio De Luigi rimarranno finalmente soddisfatti, il perché ve lo spiego qualche riga più sotto.

Partiamo con la storia. Il titolo dice già tutto: una classica famiglia italiana composta da mamma, papà e 3 figli di varia misura (adolescente, bimbo e poppante) si ritrova a dover affrontare per 10 giorni la mancanza del suo pilastro portante: la mamma. Quest’ultima decide di partire per una vacanza a Cuba per staccare un po’ dallo stress quotidiano, lasciando le redini della casa al marito, Carlo. Lui è un responsabile del personale in una catena di supermercati, che lotta per la sua scrivania dovendola difendere dal nuovo arrivato. Avendo viaggiato molto negli anni passati per far carriera velocemente in azienda, ha dovuto sacrificare il rapporto con la sua famiglia e i suoi figli, che praticamente non ha visto crescere. Ecco quindi che 10 giorni per la prima volta da solo con loro diventa una situazione alquanto complessa da gestire.

A grandi linee la trama è questa, semplice e lineare, mai forzata o troppo sopra le righe. Nonostante ciò, la pellicola riesce a porre all’attenzione dello spettatore un tema interessante e di grandissima attualità: la gestione della famiglia. Oggi è una materia piuttosto complessa, anche quando la famiglia è nella sua forma più semplice: mamma, papà e figli. Carlo e Giulia hanno cercato di gestire al meglio questo problema, lui ora ha finalmente un ufficio e non è più costretto a viaggiare per l’Italia, lei ha lasciato il suo lavoro per non affidare la famiglia a baby-sitter e colf. Eppure non è bastato, vista la crisi di nervi di Giulia che la farà partire per quei 10 giorni e la totale incompetenza di Carlo nel conoscere e tenere a bada i suoi figli. Ed è qui che mi domando, ma allora come si fa? Tra qualche anno probabilmente anch’io mi troverò di fronte alle stesse difficoltà e già oggi so che la realtà non sarà tanto diversa da quella dipinta da Genovesi. Ormai è da un paio d’anni che conosco bene le 40 ore lavorative a settimana, le trasferte e gli straordinari e per carità, sono fortunato ad averle e ad averle con un lavoro che mi piace e mi gratifica. Ma quante ore rimangono per me? Non molte. Quelle ore saranno le stesse che mi rimarranno tra qualche anno quando dovrò condividerle con la mia famiglia. Facile finire nella stessa situazione di Carlo. La soluzione del film per poter avere una famiglia unita dove i figli non crescano circondati da estranei sia quella di lasciare a casa uno dei due coniugi (indifferentemente). E la cosa bella, ahimè, è che più ci penso e più credo che abbia ragione, o almeno non sono ancora riuscito a trovare una seconda via. Essere due lavoratori a tempo pieno e avere dei figli che non ti sembrino degli estranei a 16 anni è diventato un’impresa impossibile?

Al di là del “pippozzo riflessivo”, dicevo che il film ha una delle migliori performance di sempre di De Luigi. Lui è uno dei miei attori comici italiani preferiti, che seguo ormai da anni ed è uno di quelli che può spingermi a vedere un film solamente per la sua presenza. Le ultime apparizioni mi sono sembrate un po’ troppo strette per lui, Questione di karma o Metti la nonna in freezer erano carini ma se al posto di De Luigi ci fosse stato un qualunque altro attore nostrano probabilmente non avrebbe fatto la differenza. Carlo mi sembra il personaggio che gli calza a pennello: classico uomo normale sulla quarantina, un po’ sfigatello, che strappa risate in sala nel momento in cui si trova a dover affrontare le sue difficoltà quotidiane reagendo in modo goffo e impacciato.

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Le scene in cui si trova prima senza denti e poi con denti da coniglio sono le migliori del film, anche se sono tranquillamente classificabili come demenziali. Ma dopo 25 anni che guardo commedie di ogni tipo ho accettato il fatto che per quanto demenziale, se fa ridere fa ridere. E Fabio De Luigi è uno di quegli attori che potrebbe campare sulla demenzialità, sulla mimica facciale e vocale a vita se volesse perché ha tutte le carte in regola per farlo e farlo bene. Per me potrebbe essere tranquillamente accostato a Jim Carrey per queste qualità. Fare il comico non è un lavoro semplice e farlo con le cose più stupide lo è ancor meno. Jim Carrey è stato il maestro di questo mondo e, con mio grande dispiacere, ne è rimasto schiacciato. Ovviamente non lo volevo per lui e men che meno lo vorrei per De Luigi. Ma se c’è una cosa che direi ad entrambi è che, se le loro scene più famose fossero state girate da un qualunque altro attore comico in circolazione di pari fama, non sarebbero mai state lo stesso. La comicità è un’arte e De Luigi ne è un grande esponente. Mi auguro solo che possano esserci ancora tanti altri film ben congegnati per lui.

Anche la Lodovini è l’interprete perfetta per questa Giulia. Attrice che non si vede troppo spesso ma che con la sua semplicità e genuinità è la giusta personificazione di una mamma di famiglia. Ultimo complimento al cast spetta alla piccola Bianca Usai, che trasmette una dolcezza infinita con il suo parlottare incomprensibile per papà Carlo o mentre decora i muri di casa con il suo stile.

Per concludere, il film è assolutamente consigliato a chi ama il genere e alle famiglie che già giovedì riempivano la sala. Se volete staccarvi dalle produzioni hollywoodiane facendovi due risate, questo è il film giusto.

La prossima settimana vedrò cosa saprà fare Copperman quindi non mi resta altro da dirvi se non…

Stay tuned!

2 pensieri riguardo “10 Giorni Senza Mamma

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