Un Indovino Mi Disse

Hello World,

oggi voglio parlarvi per la prima volta di un libro ed ecco quindi aprirsi una nuova sezione di questo blog, Libri, appunto.

Non sono mai stato un grande lettore in questi primi 30 anni di vita e mi spiace perché, di storie mi nutro quotidianamente tra video, serie TV, film e videogiochi, ma so anche che il libro è il capostipite di tutti questi mezzi e di storie, tra i libri, c’è da perdersi. Ma utimamente sto cercando di rimediare e spero che questo sarà solo il primo di una lunga serie.

Per ora non ho ancora trovato un mio genere di riferimento, quindi sto ancora esplorando tra quelli a me familiari nel mondo cinematografico e videoludico.

L’avventura è sicuramente uno di quelli e ammetto che anche nella lettura, se l’autore è uno di “quelli bravi”, questo genere riesce a generare un grande fascino in me specie se la storia in questione è immersa in location esotiche. Ecco allora che con un libro così, l’immaginazione inizia a vagare tra luoghi, profumi e gusti magari anche del tutto sconosciuti nella realtà per me ma in qualche modo ricreati perfettamente nella mente.

Un indovino mi disse non è esattamente un romanzo d’avventura, forse più vicino ad un lungo reportage. Scritto da Tiziano Terzani, un noto giornalista italiano vissuto tra gli anni ’40 del secolo scorso e primo anni 2000, che ha vissuto per tanti anni in Asia.

Nel 1995 proprio questo legame con l’Asia lo porta all’incontro con un indovino che gli dice di non volare più per un anno e che se l’avesse fatto sarebbe morto. Lui ovviamente non crede letteralemente alla profezia ma decide ugualmente di seguire il consiglio trasformandola più che altro in una sfida. Sfida che lo porterà a scoprire e riscoprire perle nascoste di quelle terre essendo costretto a movimenti lenti e fatti solo via terra. E qui risveglia subito la natura del viaggiatore on the road che è in me.

Forse in ogni uomo c’è un primordiale, istintivo bisogno, ogni tanto, di imporsi dei limiti, di scommettere con delle difficoltà, per poi sentire di essersi «meritato» qualcosa di desiderato.

Inizia quindi questo anno in cui lui, un giornalista reporter in piena attività, si ritrova a vagare in lungo e in largo nelle terre asiatiche tra treni, carretti e passaggi in autostop improvvisati ora per far visita ora ad un generale militare ora ad un semplice pastore.

Di sicuro quello che non può mancare in ogni località è la visita all’indovino del posto, il migliore che si possa torvare, sia che si trovi in un villaggio sperduto sia che si trovi a Bangkok. Perché? Perche vuole vedere quanti di loro avrebbero confermato la storia dell’aereo, oppure quanti avrebbero indovinato il suo passato e il suo presente. Tra il divertente e il sovrannaturale, questi incontri hanno sempre regalato qualcosa, a lui come a noi lettori.

L’altro punto di forza di questo libro sta nella natura dell’autore di essere un reporter navigato, che gli permette di raccontare, tra un viaggio e l’altro, le situazioni geopolitiche e le storie di quegli anni di questi luoghi. Storie che all’epoca dei fatti lui stesso ha contribuito a portare alla luce sulle pagine dei giornali per cui scriveva.

Oggi, per i più, democrazia vuol dire andare ogni quattro o cinque anni a mettere una croce su un pezzo di carta ed eleggere qualcuno che, proprio perché deve piacere a tanti, ha necessariamente da essere medio, mediocre e banale come sono sempre tutte le maggioranze. Se mai ci fosse una persona eccezionale, qualcuno con delle idee fuori dal comune, con un qualche progetto che non fosse quello di imbonire tutti promettendo felicità, quel qualcuno non verrebbe mai eletto. Il voto dei più non lo avrebbe mai.

Il risultato è un libro corposo, ben scritto e avvincente. Si lascerà leggere tutto d’un fiato ma anche un boccone per volta e ogni volta che lo si prenderà in mano l’impressione sarà sempre quella di star assaporando qualcosa di tanto esotico quanto familiare.

Non mi resta quindi che consigliarlo ovviamente a tutti gli amanti dell’Asia e in generale a tutti i viaggiatori che non l’abbiano già letto. Sarà sicuramente una bella scoperta come lo è stato per me. Io intanto, piano piano, cercherò di recuperare le altre opere di Terzani perché sicuramente è riuscito a conquistarmi.

Stay tuned!

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