Google Nest Learning Thermostat

Hello world,

l’inverno sta arrivando… E no, non sto parlando di Game of Thrones, dove oramai l’inverno è arrivato e se n’è già andato da un pezzo, ahimé, ma dell’inverno che avanza fuori e dentro le nostre case come ogni anno.

Qui a Torino è da un paio di settimane che i riscaldamenti sono tornati in funzione, quindi quale migliore occasione per parlarvi del mio termostato intelligente Google Nest?

Per quei (pochi) che non conoscono Nest e il termostato che l’ha resa celebre in tutto il mondo, eccovi una piccola presentazione. Il marchio nasce dai Nest Labs, in California, società fondata dagli ex ingegneri Apple Fadell e Rogers. Il loro primo prodotto, nel 2011, è proprio la prima versione di questo termostato. Partendo da un oggetto tutto sommato semplice e “banale”, presente nelle case di tutti noi, gli uomini e le donne dei Nest Labs hanno immaginato e presentato al mondo una piccola rivoluzione tecnologica: un termostato connesso ad internet, che si auto-regola e che è possibile controllare a distanza, da qualunque parte del mondo. Ha, di fatto, lanciato uno dei primi oggetti connessi e intelligenti, i cosiddetti prodotti IoT (Internet of Things).

In questi 7 anni il marchio è cresciuto, la famiglia di prodotti si è allargata, il termostato si è evoluto (ora arrivato alla terza generazione) diventando una vera e propria icona e la società è entrata a far parte della grande famiglia di Google.

Ma, bando alle solite ciance, e iniziamo a parlare di questo termostato.

Mantiene l’aspetto dei suoi predecessori: un piccolo quadrante rotondo, dall’aspetto minimal e curato composto da un anello di metallo esterno movente che ne determina la colorazione, una fascia nera che nasconde i sensori e uno schermo LCD al centro.

Una volta aperta la confezione ce lo ritroviamo davanti in tutto il suo splendore e, dopo averlo sollevato con i suoi inaspettati 200 grammi di peso, scopriamo tutto ciò che c’è dietro la “facciata”: manualistica (scarna), la base di aggancio, la mascherina di rivestimento opzionale, l’alimentatore, qualche vite e, soprattutto, il cosiddetto Heat Link, un secondo oggetto da montare sulla parete, meno ispirato dal punto di vista estetico e per questo meno pubblicizzato. Ma poco importa: lui va montato in prossimità della caldaia quindi sarà ben nascosto.

Però, esattamente, cosa sa fare di così “intelligente”? Beh le funzioni standard di un termostato, ovvero la programmazione settimanale della temperatura da tenere in casa, viene fatta in automatico. Mi spiego meglio: dopo l’installazione e per una settimana, siamo invitati a regolare manualmente la temperatura a seconda delle nostre necessità. Lui, nel frattempo, inizia a conoscere le nostre abitudini e, pian piano, inizierà a regolare autonomamente il riscaldamento senza che voi ve ne preoccupiate. Ed è esattamente ciò che succede: al quarto giorno non ho più dovuto regolare nulla, era già impostato alla temperatura che desideravo. Giusto una sistemata per il week-end, dove tendenzialmente siamo più tempo a casa, e alla seconda settimana era perfettamente autonomo. Ma, questo, ovviamente non basta per definirlo smart. E, infatti, fa molto di più. Tra i vari sensori che ha a bordo e la relativa applicazione per smartphone, il Nest tiene traccia dei nostri spostamenti per determinare lo stato di In Casa o Fuori. In questo modo, quando la casa è vuota, lui abbassa la temperatura di accensione in modo da evitare gli sprechi energetici. E, se vi preoccupa la vostra privacy, non temete perché non saprà mai la vostra posizione precisa ma solo, appunto, se siete fuori o dentro casa. D’altronde Nest ormai è parte di Google che, come sappiamo, tramite i nostri smartphone sa sempre dove siamo quindi c’è ben poco da allertarsi.

Ma il vantaggio dell’applicazione non finisce qui. Perché ovunque vi troviate nel mondo potrete avere in tempo reale la temperatura di casa e regolare il termostato a distanza. Una funzionalità da non sottovalutare. Perché ogni volta che sarete in procinto di tornare a casa potrete sempre riscaldare la casa in modo che al vostro arrivo sarà già calda quel tanto che basta per evitare di rientrare e dover attendere quel lasso di tempo necessario per riscaldare gli ambienti.

Ultime funzionalità di contorno sono la piena compatibilità con i mondi Google Home e Amazon Alexa. Niente di fondamentale ma è sempre bello poter gestire qualcosa a voce e a distanza. La comodità di poter dire “Ehi Google, sento freddo” e sentire la caldaia ch parte l’istante dopo non ha prezzo per un nerd come me. E, attenzione, perché la compatibilità con gli assistenti vocali offre un altro vantaggio: quello di poter inserire il Nest nelle routine. Io, ad esempio, ad ogni “Buongiorno”, “Buonanotte” o “Sto tornando a casa”, tra le altre cose, faccio fare al mio assistente Google tutte le regolazioni del caso anche sul Nest.

Questo è praticamente tutto quello che è in grado di fare il piccolo oblò tecnologico di casa, ma sono reali i vantaggi che tanto decanta sul suo sito?

Bene, dopo averci passato l’intero inverno del 2018 posso dirvi che c’è un fondo di verità.

Questo è solo il mese più lampante in cui si può notare la differenza con l’anno precedente ma vi assicuro che ho fatto i conti e questo è il risultato.

Mese 2017 2018
Ottobre 43 18
Dicembre 123 48
Febbraio 107 66

Ad oggi non lo considero con particolari difetti tranne un paio: la localizzazione tramite smartphone non è sempre precisa e, a volte, non permette al Nest di andare correttamente in modalità Fuori. L’altro difetto riguarda l’impossibilità di determinare la corretta temperatura di ogni singola stanza. Nel mio caso, essendo un piccolo appartamento, non è un grossissimo problema ma in ambienti più grandi e articolati lo può diventare. In teoria la soluzione ci sarebbe già, visto che Nest negli Stati Uniti ha già lanciato nel 2018 dei sensori extra che si posizionano nelle varie stanze e si interfacciano con il Nest per regolare la temperatura ideale ovunque ma, in Italia, questo accessorio ad oggi non è stato ancora lanciato né tanto meno si sa se mai verrà fatto.

Il Nest è fondamentalmente installabile ovunque tranne in quelle abitazioni in cui il riscaldamento è centralizzato e non vi è alcun modo di poterlo controllare autonomamente.

E’ nato per comunicare naturalmente con gli impianti di nuova generazione e, sul manuale di istruzioni, viene citato un solo standard: il cosiddetto OpenTherm. Apro una piccola parentesi a riguardo: quest’anno ho dovuto cambiare la mia caldaia e, con l’occasione, volevo approfittare per prenderne una con questa specifica. Dopo averne fatto richiesta al mio idraulico e dopo aver fatto approfondite ricerche in rete, ho abbandonato l’idea. Troppo difficile da trovare nei modelli commercializzati qui in Italia e, per quei pochi disponibili, il costo schizza alle stelle. Al di là dell’ottimizzazione data per l’OpenTherm (ottimizzazione che tra l’altro non sono riuscito a comprendere appieno), l’importante è che la vostra caldaia sia azionabile dall’esterno, condizione vera per il 90% delle caldaie degli ultimi 20 anni. Qui comunque trovate l’elenco degli impianti compatibili in modo dettagliato.

Per quanto riguarda l’installazione, se non siete pratici di piccoli allacciamenti elettrici e non avete già un termostato installato in casa, potreste considerare l’opzione di chiamare un tecnico Nest specializzato che esegua il lavoro, previo ulteriore pagamento. Considerate che io avevo già un termostato installato che mi ha permesso, con una certa facilità, di provvedere autonomamente all’esecuzione dei vari allacciamenti necessari. E, considerando che è andato tutto bene pur non essendo un elettricista, vi consiglio, semmai voleste chiamare il tecnico, di sentire prima il vostro elettricista di fiducia. Sono sicuro che, facendogli guardare lo schema (seppur mal abbozzato) che deve realizzare, sarà perfettamente in grado di farlo e questo vi permetterà magari di risparmiare qualcosa sul prezzo finale. Il lavoro, di base, è quello di installare il Nest laddove, nel caso, avete montato il vecchio e collegargli i due fili necessari. Nel caso in cui sia un’installazione nuova, invece, siete liberi di montare il Nest nella posizione che più vi aggrada perché tanto il collegamento con l’Heat Link avverrà in Wi-Fi. La parte più complessa è l’allacciamento dell’Heat Link alla rete elettrica di casa, da fare in modo assolutamente consapevole. Una volta fatto gli ultimi collegamenti tra Heat Link e caldaia tutto sarà pronto. È più semplice a farsi che a dirsi.

Scusate se mi sono dilungato un po’ troppo ma ci tenevo a spezzare una lancia in favore alle aziende che ci circondano e che ci promettono tante cose. Ecco, a volte, alcune promesse sembrano essere rispettate.

Se siete interessati all’acquisto vi ricordo che queste sono le settimane del Black Friday e Cyber Monday e in giro ci saranno tanti sconti. Il Nest sicuramente subirà qualche calo di prezzo sullo store Google e probabilmente anche su Amazon e catene di negozi di elettronica sia fisici che online.

Vi ringrazio per avermi letto fin qui, se aveste qualche domanda a riguardo sarei ben lieto di ripondervi e, infine, vi saluto e vi rimando al prossimo post.

Stay tuned!